MACOMER. Il Consiglio comunale la prossima settimana dovrà approvare, seppure con un mese di ritardo rispetto al termine del 30 aprile fissato dalla legge, il bilancio di previsione per il 2016 e fissare contestualmente le aliquote dei tributi locali, dall’addizionale IRPEF, all’IMU, alla TARI ed in modo residuale alla TASI, considerato che essa non si applicherà più alle prime case.
La scelta della Giunta Succu – che non condividiamo e cercheremo di contrastare in Consiglio comunale assieme agli altri Gruppi dell’opposizione - è quella di confermare le aliquote applicate nel 2015, rimangiandosi l’impegno – ribadito anche di recente - di diminuire i tributi locali, per cui i contribuenti di Macomer continueranno a pagare aliquote altissime.
E’ il caso dell’addizionale IRPEF prossima la tetto massimo dello 0,8 x mille, introdotta l’anno scorso a causa dell’incapacità della Giunta comunale di perfezionare il mutuo da 1 milione di euro deliberato dal Consiglio comunale per pagare gli espropri degli anni 80. E’ il caso della TASI, Tassa sui servizi indivisibili, confermata nell’aliquota massima del 2,5 x mille consentita dalla legge - mentre la gran parte degli enti locali la applicano nella misura base del 1x mille o addirittura non la applicano per nulla – e ciò nonostante i servizi che essa finanzia nella nostra città siano erogati in modo del tutto insoddisfacente, come dimostrano lo stato penoso delle strade, della segnaletica, dell’illuminazione pubblica, del verde urbano.
Ciò che appare più grave ed inaccettabile è la decisione della Giunta comunale di confermare nell’identica misura applicata l’anno precedente anche la Tassa per i Rifiuti, per la quale invece è possibile e doveroso introdurre una prima significativa riduzione, considerato che nel 2016 diminuisce in modo significativo il costo di smaltimento dei rifiuti, per la riduzione della tariffa di conferimento a Tossilo decisa dalla Regione e soprattutto per la riduzione dei rifiuti conferiti a seguito dalla crescita della raccolta differenziata, dovuta in parte preponderante all’impegno dei cittadini, considerato che il servizio reso dalla CICLAT anche in questo campo presenta molte lacune ed inadempienze rispetto al contratto di servizio.
Ci soffermiamo in modo particolare sulla TARI, perché ci sembra che su questo tema ci sia il serio rischio di compromettere in misura irreparabile quell’essenziale patto di lealtà che deve legare il Comune con i contribuenti, in base al quale i cittadini sono chiamati a pagare i tributi in misura equa e devono ricevere come contropartita servizi adeguati.
Non è purtroppo il caso del servizio di igiene urbana e la mancata riduzione della TARI rischia di far saltare del tutto la credibilità dell’amministrazione comunale, dopo le recenti polemiche legate allo stato di degrado in cui versano le strade, le piazze e le aree pubbliche e sulle quali torniamo brevemente, per dire che se la CICLAT avesse rispettato il calendario e le modalità di esecuzione del servizio di spazzamento manuale e meccanizzato previste dal contratto, noi non avremmo avuto le vie, le piazze, ed i parchi nelle attuali condizioni penose che rendono la città impresentabile.
Precisiamo in proposito che il capitolato d’appalto che la CICLAT è tenuta a rispettare, divide la città in zone ed indica per ogni via e piazza, la cadenza con cui si deve fare lo spazzamento manuale, meccanizzato o misto; cadenza che, a seconda della centralità delle zone, parte da un minimo di una volta alla settimana per le aree periferiche, per passare a due volte alla settimana od a giorni alterni per le zone semicentrali, per arrivare allo spazzamento quotidiano per le vie centrali. E’ compito dell’amministrazione comunale verificare che il contratto – che ha un costo di circa 1,5 milioni di euro all’anno - venga rispettato, applicando in caso di inadempienza le sanzioni previste, che per quanto riguarda il mancato spazzamento ammontano da 300 a 500 euro per ogni volta che una zona non viene curata secondo la cadenza prevista.
Il sindaco ha la responsabilità di aver tollerato per mesi questa situazione con un atteggiamento remissivo nei confronti della CICLAT. Ben vengano le iniziative di sensibilizzazione ambientale, ma esse non devono essere utilizzate in modo strumentale per mascherare il mancato rispetto di precisi obblighi contrattuali dell’appaltatore del servizio, anche perché l’impegno comunque lodevole di alcune decine di persone non ha certo risolto il problema.
Ci sembra particolarmente grave che il Sindaco abbia fatto intendere che all’origine del degrado c’era lo scarso senso civico dei cittadini e non l’inadempienza della CICLAT e la vigilanza inadeguata del Comune. Crediamo che il sindaco avrebbe dovuto prima di tutto riconoscere il grande impegno profuso dalla popolazione nella raccolta differenziata dei rifiuti, grazie al quale si stanno raggiungendo importanti risultati, nonostante anche in questo campo la CICLAT sia inadempiente nella gestione del servizio e nel mettere a disposizione i mezzi ed il personale necessario, non rimpiazzando i dipendenti nel frattempo collocati in pensione.
Per queste ragioni, riteniamo che la Giunta comunale abbia nei confronti dei contribuenti l’obbligo morale, prima che giuridico, di ridurre già fa quest’anno la TARI, trasferendo a favore dei cittadini la rilevante riduzione dei costi di smaltimento dei rifiuti, derivante dai seguenti fattori:
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La riduzione della tariffa di conferimento a Tossilo, che la Regione - dopo lo spegnimento dei forni – ha ridotto da 219 a 187 euro a tonnellata;
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La riduzione delle quantità conferite derivante dalla crescita della raccolta differenziata, passata dal 50% del 2014 al 52% medio del 2015, per raggiungere punte del 57% nell’ultimo trimestre, in ulteriore miglioramento nei primi mesi del 2016, fino a sfiorare il 65%;
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Gli ulteriori rilevanti benefici derivanti dall’accesso alla premialità regionale, considerati i risultati già acquisiti e la previsione dell’obbligo contrattuale di CICLAT di raggiungere il 65% per cento entro gennaio 2016 ed il 75% entro giugno di quest’anno. Se la Regione confermasse in materia di premialità le disposizioni emanate per il 2015, la tariffa di smaltimento scenderà a 120 euro a tonnellata. E’ più che verosimile che ciò avvenga, considerato che la delibera che introduceva queste modalità di calcolo della premialità , era stata in un primo momento temporaneamente sospesa dal TAR che invece con una recente sentenza ne ha confermato la piena legittimità .
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L’incremento dei ricavi conseguente alla cessione ai consorzi di filiera delle maggiori quantità di materie riciclabili derivanti dall’incremento della raccolta differenziata.
Consideriamo deplorevole che tutti questi elementi incontrovertibili che possono determinare una incisiva riduzione della TARI, siano stati bellamente ignorati dalla Giunta Succu nella predisposizione del piano finanziario in base alla quale si deve determinare il costo complessivo del servizio da coprire attraverso la tassa. Denunceremo con forza in consiglio comunale questa applicazione distorta delle disposizioni vigenti chiedendo lo opportune correzioni.