"La sentenza del Tar che ferma la procedura di revamping dell'inceneritore di Tossilo va affrontata sotto tre punti di vista, con determinazione e capacità innovativa:
1) mettere urgentemente in sicurezza i posti di lavoro, allo stato attuale oggettivamente a rischio, quindi il reddito e la dignità di decine di lavoratori e famiglie;
2) predisporre un piano di investimenti per la realizzazione di un nuovo polo di trattamento dei rifiuti, una vera e propria riconversione centrata sugli impianti al servizio del riuso, riciclo e recupero dei materiali;
3) l'immediata bonifica dei siti contaminati;
L'intero territorio sul piano ambientale ha dato tantissimo in questi decenni a un modello anacronistico e terribilmente impattante, basti pensare alla discarica di Monte Muradu piuttosto che alla contaminazione del territorio.
Al danno oggi nessuno può permettersi che si aggiunga la beffa di ulteriore disoccupazione e disgregazione sociale.
Serve perciò ora un atto di solidarietà regionale e un intervento immediato, per un territorio che ha accolto i rifiuti di decine di comuni e che oggi non va abbandonato al definitivo collasso di un'economia locale già terribilmente provata dalla crisi e dai processi di deindustrializzazione che l'hanno colpita negli ultimi venti anni".