La situazione dell’approvvigionamento idrico in Città è diventata davvero sconcertante ed un breve riepilogo dei fatti ne dà ampia conferma.
Il 14 novembre il servizio di Igiene della ASL effettua un prelevamento di campioni nei quartieri della Città e dopo quattro giorni – durante i quali i Cittadini ignari hanno continuato a bere acqua non a norma – si scopre che la stessa non poteva essere utilizzata per uso potabile od alimentare – in quanto risultavano alterati i parametri chimico-fisici, cioè vi erano sostanze pericolose per la salute in misura superiore ai massimi consentiti dalla legge.
Conseguentemente, il 18.11.2016 il Sindaco emette l’ordinanza che ne vieta l’utilizzo. Trascorrono 5 giorni ed a seguito di ulteriori analisi, il Sindaco in data 23.11.2016 emana una nuova ordinanza che consente di utilizzare liberamente l’acqua in tutti i quartieri, ad eccezione del Rione di S. Maria, per il quale permane il divieto di uso potabile ed alimentare, tacendo tuttavia sulle cause di questa disparità di trattamento, che continua a restare un mistero inspiegabile.
Non risulta infatti che il quartiere di S. Maria abbia una fonte di approvvigionamento autonoma ed una rete di distribuzione indipendente. Come si spiega quindi che l’acqua è potabile a Sertinu od a Bonutrau e non lo è più a 50 metri di distanza, nelle case di S. Maria? Dobbiamo credere che la causa è da attribuire alla linea ferroviaria che separa i quartieri?
Si pensava tuttavia che la situazione si dovesse normalizzare nel giro di qualche giorno, a seguito di nuove analisi. Invece è trascorsa un’intera settimana e nulla si mosso, anzi tutti i soggetti interessati sembrano essersi dati alla latitanza. Tra questi anche il Sindaco Succu, che peraltro è la massima autorità sanitaria a livello locale.
Egli per di più, da 10 giorni ha sulla scrivania una richiesta urgente di convocazione del Consiglio comunale, da noi presentata proprio per esaminare il problema, assieme all’altro – altrettanto spinoso ed attuale - delle concessioni cimiteriali. La legge prevede che il Sindaco debba provvedere alla convocazione entro 20 giorni; ne sono trascorsi già dieci ed Egli non ha neppure avvertito la sensibilità di riunire la conferenza dei Capigruppo per definire la data e l’ordine del giorno. E’ proprio il caso di dire: Succu, se ci sei,batti un colpo!