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Mostra Nazionale degli Ovini di Macomer, le Minoranze: "in 2 anni, numero dei visitatori dimezzato"

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MACOMER. Riceviamo e pubblichiamo integralmente la nota stampa a firma dei Consiglieri di Minoranza del Comune di Macomer sulla partecipazione registrata alla Mostra Nazionale degli Ovini di Razza Sarda

Sono a dir poco sconcertanti le valutazioni trionfalistiche del vice sindaco di Macomer sulla recente 11^ Mostra nazionale degli Ovini di razza sarda che ci sembra abbia invece segnato un ulteriore passo indietro che richiederebbe qualche considerazione più accurata sul futuro di questa importante iniziativa.  E’ davvero stupefacente il metodo di calcolo delle presenze plurime di ogni visitatore che l’Assessore Ledda utilizza per nascondere un risultato estremamente deludente  di soli 3.304 biglietti staccati, rispetto ai 6.323 registrati nel 2015 ed ai 4.861 della scorsa edizione. Siamo in presenza di una innegabile pesante e speriamo non irreversibile flessione, sulla quale da subito è necessario interrogarsi per coglierne le ragioni ed introdurre i necessari correttivi.

Già nella fase preparatoria della manifestazione avevamo suggerito alla Giunta Succu una maggiore attenzione sulle iniziative da assumere per qualificare la rassegna, migliorarne l’immagine e favorire la partecipazione. Purtroppo questa maggiore cura da noi sollecitata si è tradotta nella sola decisione dell’amministrazione comunale di aumentare da due a tre euro il prezzo del biglietto di ingresso alla Mostra; decisione rivelatasi inopportuna e controproducente, soprattutto in termini di incentivo alla partecipazione ed alla presenza dei visitatori, considerato ad esempio che Ozieri ha mantenuto invariato il costo rispetto all’anno precedente e la recente Fiera della Sardegna a Cagliari ha reintrodotto l’ingresso gratuito, proprio con l’obbiettivo di favorirne il rilancio.

Se la finalità della Giunta Succu era quello di fare cassa, il risultato è altrettanto sconsolante, perché sostanzialmente si riscuote la stessa cifra dell’anno precedente, ma con 1.500 visitatori in meno, fatto che rappresenta un grave danno per la mostra in generale e per tutti gli espositori che con la loro presenza – che comporta notevoli costi e sacrifici - tradizionalmente arricchiscono la Mostra rendendola più completa, interessante ed attraente.

Non vogliamo sollevare allarmismi, ma dimezzare in soli due anni il numero dei visitatori non è certo un buon segno per il futuro della Rassegna che da sempre viene ospitata dalla nostra Città.

Ci sembra altresì indispensabile avviare con le istituzioni locali e le categorie produttive interessate una riflessione sulla presenza ormai molto marginale alla Rassegna di allevamenti della zona e la totale assenza di quelli della nostra città, contrariamente a quanto avveniva in passato, quando il ruolo ed il peso nell’economia locale del comparto lattiero-caseario regionale si esprimeva anche con importanti riconoscimenti nella selezione genetica degli allevamenti. Al di là delle polemiche, ci sembra questo un importante elemento di approfondimento per il futuro della Mostra zootecnica e delle prospettive di sviluppo della Città e del territorio.

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