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MACOMER. Congiu sul Referendum: “la discussione è solo rinviata”. Il Sindaco Succu: “gli Atti ci sono, li porteremo in Consiglio”

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MACOMER. Serata politica movimentata quella appena trascorsa, segnata dallo scontro sulla questione dell'apertura del Centro di Permanenza e Rimpatri nell'ex Carcere di Macomer e dalla mancata discussione in sede di Consiglio Comunale del punto all'ordine del giorno sull'indizione del Referendum Consultivo proposto dalle forze di opposizione. 
L'abbandono polemico dell'aula dei Consiglieri Ledda, Uda, Castori e Atzori e la conferenza stampa indetta all'ultimo momento per esprimere disappunto sulla mancata discussione del tema caldissimo che infiamma da settimane gli animi macomeresi, ha provocato la reazione della stessa Maggioranza. 
Il Sindaco Succu risponde a caldo alle accuse dei Consiglieri: “gli atti ci sono, li porteremo in Consiglio appena avremo un quadro completo. Mentre le opposizioni seguono le destre su questo delicato tema, noi stiamo chiedendo ai nostri interlocutori garanzie certe sul rispetto dei diritti umani e sulla sicurezza. Quella di Macomer sarà una struttura di eccellenza e io mi sto impegnando in prima persona perché sia così. Si vuole fare leva sulla paura, ma la struttura sarà dotata di un sistema di sicurezza sia interno, garantito dal personale che gestirà il CPR,  che esterno, con un sistema di turnazioni che vedrà coinvolti Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza”.
Sul tema specifico del Referendum, oltre il Primo Cittadino ( che specifica che il Referendum non è su un atto di esclusiva competenza locale ed è per questo che ha interpellato il Prefetto), interviene anche la sua maggioranza che, per voce del Capogruppo Gianfranco Congiu, specifica: “l'iniziativa referendaria proposta in queste settimane da un comitato cittadino, benché sia palesemente in contrasto con lo Statuto comunale, è stata comunque fatta oggetto di esplicito quesito al Prefetto il quale, trattandosi di materia di stretta competenza degli organi ministeriali superiori, ha ritenuto a sua volta di investire del problema il Ministro Minniti. Merita di essere sottolineata la circostanza che, ai sensi del vigente Statuto (art. 18 così come modificato dal Consiglio comunale in data 22 luglio 2009 - sindaco Uda) il referendum sarebbe ammissibile solo nelle materie riservate alla competenza dell'amministrazione comunale e certamente tra queste non rientra l'attivazione di un CPR. Ciò nonostante – sottolinea il Capogruppo - il Sindaco con la sua interlocuzione con il Prefetto e con il Ministro, ha di fatto mantenuto ancora in campo l'opzione referendaria che, se in linea con gli attuali strumenti di consultazione, verrà certamente considerata. 
 Il rinvio del punto all'ordine del giorno ci consentirà di poterlo trattare e discutere con tutte le informazioni disponibili
”- assicura l'ex Assessore, che non risparmia una stoccata polemica a commento di quanto accaduto in serata:  “l'abbandono dell'aula da parte della opposizione è solo la plastica rappresentazione di una strumentalizzazione pre-elettorale che nulla ha a che vedere con l'essenza di un dibattito ancora in campo e affatto concluso”. 

 

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