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Elezioni a Macomer..... non bruciamoci il futuro!

Il documento firmato dal Comitato contro l'Inceneritore di Tossilo

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Macomer si appresta a rinnovare l'Amministrazione comunale dalla quale dipenderanno le scelte delle politiche locali, nell'immediato e nel prossimo futuro, sui temi del lavoro, dello sviluppo sostenibile, della salute dei cittadini e della loro partecipazione, della salubrità del territorio e delle produzioni agro-alimentari, della conservazione e tutela dell'Ambiente e della gestione dei rifiuti e più in generale della qualità della vita.

Il Comitato NBF è impegnato da oltre 8 anni a contrastare la realizzazione di un nuovo inceneritore a Tossilo e la sconsiderata politica della gestione dei Rifiuti basata sull'incenerimento, proponendo soluzioni alternative in grado di innescare un processo virtuoso, non inquinante, e capace di creare più posti di lavoro e benefici economici per i Comuni e i cittadini.

La nostra proposta alternativa corre il rischio di naufragare per responsabilità della politica locale che non si è voluta confrontare con i cittadini su temi così rilevanti per la salute e la qualità della vita.

Per tutti questi motivi il Comitato propone una serie di considerazioni sulla vicenda di Tossilo affinchè i cittadini possano avere maggiore chiarezza sull'attività ancora in corso di contrasto all'inceneritore, sulle criticità ambientali che interesseranno la nostra salute e la salubrità del territorio e sulle responsabilità politiche e amministrative di chi ha sostenuto e ancora sostiene la realizzazione del nuovo inceneritore.

La battaglia contro l'inceneritore di Tossilo non è definitivamente conclusa.

Le ultime sentenze, contraddittorie rispetto alla prima sentenza del TAR Sardegna, hanno dato sostanzialmente via libera alla realizzazione dell'impianto.

Rimane ancora in piedi la nostra richiesta di revocazione per "errore di fatto" della sentenza del Consiglio di Stato che verrà discussa nel mese di luglio e, nel caso di un verdetto a noi favorevole, tutto sarà bloccato.

Questa sentenza ha stabilito che il Piano regionale di Gestione dei rifiuti urbani del 2008 prevedeva anche il potenziamento dell'inceneritore di Tossilo, ma non ha considerato che tale possibilità era stata esclusa dalla delibera di approvazione dello stesso Piano nella quale veniva effettuata inequivocabilmente una scelta per un sistema a due poli di incenerimento (Cagliari e Sassari) con Tossilo operativo solo nel transitorio senza alcun potenziamento.

Il nuovo inceneritore avrà una performance emissiva peggiorativa rispetto alla situazione precedente e pertanto produrrà un maggiore inquinamento (per esempio diossine + 13%).

L' Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) rilasciata dal settore Ambiente della Provincia di Nuoro (determinazione n. 1289 del 29 luglio 2015) ha evidenziato un peggioramento del quadro emissivo complessivo del nuovo impianto rispetto all’assetto attuale. In particolare nell’Allegato 1 “Confronto delle prestazioni emissive con l’assetto ante operam” viene riportato che “L’analisi dei risultati sopra riportati, conferma una maggiore incidenza sulla qualità dell’aria a seguito dell’esercizio della nuova linea, in particolare per il parametro SO2, in cui si passa da un’incidenza del 14% con le vecchie linee ad una del 41% con la nuova linea (con i valori richiesti in autorizzazione) e complessivamente a valori di concentrazione superiori;”.

Nella sostanza il nuovo impianto, pur nel rispetto dei parametri di legge, aumentando i quantitativi di rifiuti portati ad incenerimento, inquinerà più di quello attuale, al contrario di quanto sostenuto dagli attuali amministratori che governano Macomer che invece hanno assicurato una riduzione delle emissioni di inquinanti pericolosi.

La condizione della salute dei cittadini del distretto di Macomer è peggiorata in modo significativo e peggiorerà ulteriormente con l'aumento delle emissioni nocive del nuovo inceneritore.

I dati preoccupanti riguardano i nuovi casi di incidenza delle patologie tumorali rilevate dal Registro dei tumori di Nuoro nel periodo 2003-2012, nei quali il distretto sanitario di Macomer occupa il 1° posto per il sesso femminile e il 2° per il sesso maschile rispetto agli altri distretti del nuorese. Analoga situazione si riscontra in uno studio, incompleto e parziale rispetto a quanto previsto, svolto dal Centro Epidemiologico dell'ASL di Nuoro (CEA) che ha effettuato esclusivamente un’Analisi delle principali cause di morte nella ASL di Nuoro nei quadrienni 2000-2003, 2006-2009 e nel triennio 2011-2012, in 5 aree (Ottana, Macomer, Sorgono, Nuoro, Siniscola) analisi integrata successivamente sino al 2015. In quest'ultima integrazione il CEA ha evidenziato che l'area di Macomer occupa il 1° posto per i casi di mortalità per i tumori nel sesso femminile e il 3° per quello maschile rispetto alle altre aree. Tali dati dimostrano nella sostanza un aumento della mortalità, visto che, nei quadrienni 2000-2003 e 2006-2009, per l’area di Macomer i valori di mortalità erano risultati i più bassi.

Non sono stati mai effettuati i controlli prescritti sulle matrici biologiche nel territorio interessato dalla dispersione degli inquinanti e l'indagine epidemiologica approvata dall'ASL non è stata mai completata.

Già nel 2010 l'ASL di Nuoro aveva rilevato la presenza di diossine nel distretto sanitario di Macomer e l'ARPAS aveva suggerito di vietare la raccolta di funghi e il pascolo del bestiame nelle aree limitrofe all'inceneritore. L'allora commissario della Asl Antonio Succu, già consigliere del comune di Macomer e attualmente sindaco, aveva definito “preoccupante” il livello delle diossine.

La stessa Asl aveva promosso, in maniera ufficiale, due studi epidemiologici con lo scopo di comparare lo stato di salute della popolazione del Marghine con quella del distretto di Sorgono e di verificare le differenze, in termini di qualità della vita e della salute, fra due comunità equivalenti dal punto di vista numerico, ma diversamente esposte sotto il profilo dell'inquinamento ambientale per la presenza nel Marghine dell'inceneritore di Tossilo. Tali studi si proponevano anche di impegnare l'Istituto zooprofilattico della Sardegna e l'ARPAS per verificare la presenza di diossine nei terreni, nelle acque e negli alimenti e per appurare eventuali danni ambientali causati dalla presenza dell'inceneritore.

A 8 anni di distanza non solo non sono state smentite le dichiarazioni dell'ASL sulla presenza di diossine nel distretto sanitario di Macomer, ma gli studi epidemiologici non sono stati mai completati, nonostante il Consiglio regionale avesse approvato un O.d.g. che impegnava la Giunta regionale a provvedervi prima di dare il via libera alla realizzazione del nuovo inceneritore di Tossilo.

Sono state sistematicamente disattese le numerose richieste di fare chiarezza sulla gestione della Tossilo SpA e sulle innumerevoli violazioni delle autorizzazioni (AIA) rilasciate dalla Provincia di Nuoro.

Il Comitato NBF aveva posto seri dubbi sulla capacità gestionale della Tossilo SpA, un carrozzone che fa fumo da tutte le parti e che, nel mese di novembre u.s., aveva incassato una pesante diffida della Provincia di Nuoro a causa delle numerose e gravi violazioni all’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA).

Le contestazioni avevano riguardato una serie di inosservanze alle prescrizioni AIA e di carenze di controlli in diversi processi suscettibili di provocare incendio.

Altre irregolarità avevano interessato "il superamento dei valori limite delle emissioni del sistema di deodorizzazione (biofiltri e scrubber), il posizionamento non conforme alla legge del sistema di controllo delle emissioni" e la gestione della discarica di Monte Muradu, oggi in uno stato di preoccupante abbandono.

La nostra richiesta all'Unione dei Comuni di un'assemblea pubblica non ha avuto risposta. Il presidente dell'Unione, nonché sindaco di Macomer, ha ritenuto di passare la mano alla Regione, che a stretto giro di posta ha fatto arrivare le sue rassicurazioni, secondo un copione ormai noto.

L'ultimo episodio che ha coinvolto la gestione della Tossilo SpA ha riguardato l'ingente moria di api avvenuta dopo un incendio all'impianto di compostaggio e la loro possibile correlazione, eventualità liquidata frettolosamente senza fornire alcun dato di analisi.

Ancora non sappiamo quanto è stato fatto dalla Tossilo SpA per mettersi in regola rispetto alle prescrizioni emesse dalle diffide della Provincia di Nuoro in relazione alle innumerevoli irregolarità e violazioni riscontrate nella gestione dell'impianto di compostaggio e della discarica di Monte Muradu.

Insomma una situazione di gestione che sembrerebbe fuori controllo, alla quale hanno fatto seguito solo generiche e ordinarie rassicurazioni da parte della Regione Sardegna senza ulteriori verifiche e approfondimenti.

Tutto tace anche sul fronte delle istituzioni locali, in primis del Comune di Macomer.

Esistono sistemi alternativi all'incenerimento

Il Comitato NBF ha presentato sin dal 2010 una proposta alternativa all’incenerimento puntando alla realizzazione di un Centro di Riciclo Integrale a Tossilo che avrebbe potuto raddoppiare i posti di lavoro esistenti.

La proposta prevede che il Centro possa trattare il 100% di tutti i rifiuti prodotti nel nostro ambito territoriale di riferimento raggiungendo un’effettiva chiusura del ciclo dei rifiuti e realizzando notevoli risparmi anche per i comuni e per i cittadini.

Tutti i rifiuti infatti possono essere trattati su piattaforme di differenziazione manuale e meccanica (alcune delle quali già realizzate a Tossilo, ma inspiegabilmente ancora non operative) e, infine, la frazione secca non ulteriormente differenziabile può essere trattata per la produzione delle cosiddette “sabbie sintetiche”, un particolare granulato che può essere utilizzato nel settore dello stampaggio e in edilizia come sostituto della sabbia nei calcestruzzi, come aggregato alleggerente nelle malte cementizie, come legante per manufatti in cemento.

Democrazia, partecipazione e nuovo inceneritore di Tossilo

In questi ultimi anni la politica che ha governato il comune di Macomer ha deciso in maniera sistematica di eludere il dialogo con i cittadini sulla scelta di realizzare un nuovo inceneritore a Tossilo evitando anche il confronto sulle innumerevoli contraddizioni e irregolarità emerse durante tutto il procedimento autorizzativo.

Ciò che è accaduto nei nostri confronti e nei confronti del tema che ponevamo all'attenzione dei nostri amministratori è quanto di più lontano possa esistere da un rapporto corretto e leale che si basi sui principi della Democrazia e della Partecipazione. Solo chi usa la politica esclusivamente come gestione di potere nasconde volutamente le contraddizioni emerse in questi anni e rispolvera i concetti di Democrazia e Partecipazione solo in campagna elettorale sapendo benissimo di averli traditi nella vicenda della realizzazione del nuovo inceneritore nella quale ha preferito schierarsi con gli interessi della Regione nonostante quegli interessi rappresentassero un danno per le popolazioni del Marghine e per la città di Macomer.

Il Comitato NBF è nato con lo scopo preciso di opporsi alla realizzazione del nuovo impianto di incenerimento di Tossilo che riteniamo dannoso sotto il profilo ambientale, sanitario, economico ed occupazionale. In questa campagna elettorale ci sembrava doveroso ricordare l'impegno messo in campo e le resistenze che abbiamo ricevuto. Perchè Democrazia e Partecipazione non sono parole da usare indebitamente e con leggerezza e perchè pensiamo di essere ancora in tempo per non bruciarci il nostro futuro.

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