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Bolotana. I rifiuti e l'isola ecologica: lettera aperta

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Riceviamo e integralmente pubblichiamo la lettera aperta inviata alla nostra redazione relativa all'articolo L'insostenibile leggerezza degli "imbecilli"

ALL’ATTENZIONE DEL DIRETTORE EDITORIALE

Lettera aperta al capo redattore Giulia Serra

Brava Giulia, bravissima. A proposito degli imbecilli, grazie per le informazioni relative all'isola ecologica, tuttavia, ti voglio raccontare una storiella: 800 029 187, squilla invano tutti giorni a tutte le ore per un'intera settimana. Decido, Martedì prendo ferie e provvedo autonomamente. Di buona lena porto, con molta fatica, le "bellezze arruginite di epoca moderna" (non è un reato sostituire elettrodomestici obsoleti con apparecchi di ultima generazione a risparmio energetico, anzi sono addirittura incentivati, l’ultrapiatto poi, a dispetto del “televisore x anno 2000”,   preserva l’occhio), dal terzo piano sino al garage e le sistemo in cofano, mi avvio, la stradina che porta alla famosa isola è bloccata, ci sono mezzi di tutti i tipi - camioncini, carrelli, suv e persino un trattore che, con il loro prezioso carico fanno retromarcia, l'eco centro è chiuso cerco di informarmi, il numero verde  è silente, non dispero, chiamo il fisso - niente da fare, un giorno di ferie sprecato, per taluni era il terzo. Altri dovevano riportare la “merce” al legittimo proprietario e rinunciare al compenso pattuito per non aver assolto all’incarico ricevuto. Altri ancora sostenevano che questa situazione si protraeva da oltre sei mesi e che, in più occasioni, avevano segnalato la problematica a chi di dovere. Orbene, non credo che sia  questo il solo  motivo della situazione che hai descritto e commentato, però è da imbecilli dare dell’imbecille con tanta superficialità. Il cronista deve riportare i fatti dopo averli accertati, non basta certificare l’avvenimento con un paio di foto, sarebbe come dire “Tizio non ha i denti perché li ha persi e non perché non aveva i soldi per curarseli”. Hai perfettamente ragione quando dici che “Gli imbecilli  non sono  degli sprovveduti che eliminano gli scarti di una vita triste e destrutturata” sappi, cara Giulia che, quel genere di imbecilli sono convinti di essere degli impavidi onnipotenti,  che possono fare quello che vogliono, che vivono un’esistenza agiata e che si possono permettere, in nome del profitto e del potere,  distruggere  “coltivazioni e vigneti collinari che sono l'orgoglio di donne e uomini di altri tempi”. Adesso una domanda all’editore, visto che il cronista ha messo alla berlina una comunità che, sottolineo, ben conosce l’esistenza e gli orari dell’isola ecologica – chi sono gli imbecilli? 

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