Allarmati per le notizie di un possibile imminente nulla osta della Giunta Regionale al progetto per il nuovo inceneritore di Tossilo, che sarà ripresentato all'O.d.G. della prossima seduta di venerdi' 27 c.m., i cittadini del Comitato Non Bruciamoci il Futuro di Macomer organizzano per sabato 28 marzo alle ore 11.00 una Manifestazione con sit-in presso l'impianto di incenerimento di Tossilo, invitando alla partecipazione tutti i cittadini sardi.
DENUNCIAMO
L'arroganza e la protervia con la quale il Presidente e alcuni assessori regionali si stanno accingendo a dare il via libera ad un ulteriore stupro del territorio sardo, sordi ai richiami dei cittadini e della loro stessa maggioranza in Consiglio regionale. Un Presidente che, come a suo tempo fece anche Cappellacci, si rifiuta di ascoltare le ragioni dei “comitatini” che da anni chiedono una strategia regionale finalizzata a recepire in tempi ragionevoli le migliori tecnologie di gestione dei Rifiuti, come fra l’altro stabilito dalla Direttiva 2008/98/CE e indicato dall'Unione Europea.
ANCORA UNA VOLTA CHIEDIAMO CON URGENZA AL PRESIDENTE PIGLIARU
1. Lo stop immediato al progetto per il nuovo inceneritore di Tossilo
2. Una delibera di approvazione della proposta di Legge di moratoria dell'incenerimento
già depositata da 16 Consiglieri di maggioranza
3. La revisione del Piano Regionale dei Rifiuti Solidi Urbani, soprattutto per quanto riguarda la scelta esclusiva dell’incenerimento del rifiuto secco indifferenziato.
Qual prospettiva futura ci si vuole dare? Facciamo i conti della serva
a) Secondo i dati dell'ultimo rapporto dell'ARPAS sulla gestione dei rifiuti in Sardegna, nel 2013 si sono prodotte poco più di 732.000 tonnellate di rifiuti, a conferma di come prosegua il trend decrescente in atto ormai dal 2004.
b) Il VI° Programma di Azione per l'Ambiente della UE per il 2020 ci impone una riduzione dei rifiuti del 20% entro il 2020, rispetto al 2000, quando ne sono stati prodotti 790.000 tonnellate (fonte ARPAS); dunque i rifiuti totali dovranno scendere a 632.00 tonnellate/anno entro il 2020 (cioè di qui a 5 anni).
c) La legge italiana (art. 205 del T.U. n. 152) ci impone di raggiungere una percentuale di raccolta differenziata del 65% (assolutamente alla nostra portata in quanto al 2013 eravamo già al 50,9% e nel 2014 la percentuale è salita ancora), dunque dovranno residuare soltanto 221.200 tonnellate/anno di rifiuto secco indifferenziato da smaltire.
Cosa possiamo decidere?
1. Se bruciamo tutte queste 221.200 tonnellate di secco indifferenziato, considerando che dall’incenerimento residua di norma circa il 25/30% di tutta la massa incenerita, avremo comunque tra le 55.300 e le 66.360 tonnellate di scorie e ceneri pericolose da stoccare in una discarica speciale (e non ancora individuata per il nuovo inceneritore di Tossilo!). E i Comuni continueranno a pagare cifre astronomiche per essere costretti a bruciare risorse preziose.
2. Se invece, come indica la normativa nazionale ed europea (il recupero e il riciclo vengono obbligatoriamente prima delle discariche e dell'incenerimento!), le trattiamo in 3 / 4 Centri Riciclo dotati di piattaforme per la differenziazione spinta, di un estrusore per la produzione di sabbie sintetiche ( tecnologie già in uso nei migliori centri riciclo italiani) di un impianto per il recupero di pannolini e pannoloni (il 1° è già stato inaugurato recentemente a Treviso) residuerebbe una percentuale massima dell'8 % di tutti i rifiuti trattati (come da esperienze già realizzate), corrispondente a sole 17.696 tonnellate di secco indifferenziato (un residuo comunque inertizzato), che non giustificherebbero più non solo la realizzazione del nuovo inceneritore di Tossilo, ma neanche la necessità di mantenere in funzione quello di Cagliari!
E i Comuni non dovranno più pagare per conferire il loro secco residuo, saranno invece i Centri a pagare i Comuni in base alla qualità dei materiali conferiti. Perchè i rifiuti sono una risorsa per tutti da ri-immettere nel ciclo virtuoso dell'economia circolare!
Questa è la prospettiva che vogliamo per il futuro della Sardegna, di cosa altro si sta andando a discutere e decidere?
L’ALTERNATIVA ALL’INCENERIMENTO DEI RIFIUTI C’E’
si deve solo avere il coraggio e il buon senso di discuterne in Consiglio regionale, di sedersi intorno ad un tavolo e approfondire, verificandone la fattibilità insieme agli esperti del settore riciclo
A MENO CHE Il PRESIDENTE E ALCUNI ASSESSORI NON STIANO DECIDENDO A TAVOLINO DI NON RISPETTARE LE NORME DI LEGGE E ANDARE AVANTI
DECIDENDO SULLA TESTA DI TUTTI.
SE QUESTO DOVESSE SUCCEDERE, NOI ANDREMO COMUNQUE AVANTI E PORTEREMO LE NOSTRE ISTANTANZE IN ALTRE SEDI.
BASTA CON I RICATTI!

