Riceviamo e pubblichiamo integralmente la nota stampa dei Lavoratori di Ottana, che dopo il documento sottoscritto da 5 Sindaci Barbaricini sul tema del riconoscimento dell'Essenzialità per la Centrale Elettrica di Ottana Energia, hanno così risposto:
"Noi lavoratori abbiamo grande rispetto per il difficile ruolo di primo cittadino nelle nostre comunità, afflitte da gravissimi problemi.
Ma crediamo di aver diritto ad altrettanto rispetto. Se i cinque sindaci che hanno sottoscritto il documento pubblicato avessero partecipato alla assemblea tenuta venerdì scorso, avrebbero forse mantenuto le loro idee, ma senza attribuire ai lavoratori la qualifica di “servi sciocchi” di qualcuno, di stupidi burattini.
Siamo una generazione di diplomati e Laureati, con altissime professionalità.
Noi pensiamo che l'industria non abbia impedito lo sviluppo rurale dei nostri territori, come non lo impedisce nelle regioni più ricche del paese, come non impedisce il turismo e la tutela ambientale.
Chiediamoci cosa sarebbero diventati i nostri paesi senza la presenza della industria, delle retribuzioni e oggi delle pensioni. Sarebbe facile raccontare che la ruralità senza i contributi pubblici verrebbe ridotta al lumicino, come sta avvenendo da decenni nelle zone interne. Ma quale futuro si vuole garantire ai giovani dei nostri paesi ? La proposta che noi lavoratori stiamo facendo non è quella scritta sul documento dei 5 sindaci.
Parliamo di investimenti privati e non di denaro pubblico. Parliamo del rilancio di una filiera già esistente in Sardegna con 50 mln., (che fatturava mezzo miliardo di euro) quella del PET, totalmente importato per 800.000 tonnellate ogni anno in Italia
Parliamo di portare il G.N.L. a Oristano, e con questo di riconvertire la centrale di Ottana a Gas, sempre con investimenti privati.
Parliamo del riciclo della plastica, con un investimento di 7 mln. a Ottana che è una iniziativa industriale sostenibile ed ecologica.
La essenzialità di cui parlano i sindaci che cosa è ? La nostra proposta è di utilizzare la centrale di Ottana in attesa della riconversione, per un servizio di pubblica utilità che serve ad abbassare i costi della bolletta dei cittadini. La centrale ha le caratteristiche per effettuare la regolazione di frequenza e tensione nella rete elettrica sarda, e di poter contribuire alla riaccensione della rete in caso di Black Out. Ricordiamo che la Sardegna ha un tasso di interruzione del servizio tra i più alti in Italia. Ma la centrale eroga anche servizi come il vapore e altre utilities, indispensabili per le attività di altre aziende.
Non cerchiamo e vogliamo assistenzialismo, VOGLIAMO LAVORARE, vogliamo una industria meno impattante con i dovuti investimenti, vogliamo creare lavoro per i tanti giovani e meno giovani oggi nel dramma, che bussano tutti i giorni alla porta dei Sindaci. Non vogliamo tornare al buio degli anni cinquanta e sessanta, della emigrazione di massa e dello spopolamento.
Siamo pronti a confrontarci con tutti senza presunzione. Abbiamo bisogno di più ambiente, più turismo, più agricoltura, ma senza industria non si va da nessuna parte, si fa solo demagogia senza dare risposte. Le proposte le abbiamo, abbiamo bisogno di risposte !!!
I Lavoratori di Ottana