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Coronas bentosas: un problema non risolto

di Graziano Bussa

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BOLOTANA. In una nota indirizzata all’Assessorato Regionale Difesa dell’Ambiente - Servizio S.V.A - Settore delle valutazioni di impatto ambientale, la Soc. Barbagia Ambiente scrive: “La società scrivente, con la presente, porge istanza di ritiro del progetto in oggetto e di archiviazione delle procedura di V.I.A. in corso, nelle more di una prossima presentazione del progetto ottimizzato in funzione di quanto sopra”.

Il progetto al quale Barbagia Ambiente fa riferimento è quello di “Ampliamento per la sopraelevazione della discarica in esercizio per rifiuti speciali non pericolosi, ubicata in località “Coronas bentosas” nel comune di Bolotana.

La società Barbagia Ambiente ha quindi gettato la spugna? Assolutamente no.

Il getto della spugna, come si sa, è un segno convenzionale di resa compiuto dall’allenatore del pugile quando questi è in grossa difficoltà e rischia, continuando a combattere, di compromettere la propria carriera. Il getto della spugna a quel punto diventa il segno di voler sospendere la lotta per riprenderla in un secondo momento.

Nel mondo del Judo si insegna la frase “flectar ne frangar” “mi piego per non essere spezzato”.

Ma, senza andare troppo lontano, uno dei comandamenti che i “gentiluomini” della mafia insegnavano ai picciotti era “piegati giunco, ca passa la piena”.

Quindi bisogna stare attenti informando subito la popolazione delle richieste della società Barbagia, senza tenere nel cassetto, per mesi, le richieste, e suscitando nei cittadini dubbi di collusioni, che certo non esistono, ma che si insinuano facilmente fra il “popolino” e che sono poi difficili da estirpare.

Soprattutto poi quando non si esprimono opinioni chiare e nette su un progetto che, se realizzato, avrebbe aggravato la già precaria situazione dell’ambiente nel nostro territorio.

Non ci sono dubbi sul fatto che Barbagia Ambiente abbia trovato, a Bolotana, un’opposizione netta e decisa, prima di tutto nel Gruppo Spontaneo di cittadini, che ha svolto un’encomiabile opera di sensibilizzazione fra i cittadini, e non solo quelli di Bolotana, raccogliendo oltre 700 firme, e che ha, di fatto, costretto il palazzetto a convocare il consiglio comunale, facendolo uscire, come scritto nel documento, da un “mutismo assordante”.

Mutismo che per la verità è continuato anche durante il consiglio.

Il comitato denunciava, a ragione, la mancanza di informazioni su di un problema che interessava tutti i cittadini, e che si traduceva poi nella mancanza di un “confronto democratico e trasparente” su di un problema, la cui importanza data da parecchio tempo. E il riconoscimento dell’importanza di quell’azione “politica” è stato l’inserimento, “obtorto collo”, del documento del Gruppo, nella deliberazione del consiglio comunale.

Quanto sia importante la partecipazione dei cittadini nella gestione della cosa pubblica, soprattutto per affrontare certi problemi, senza che ciò significhi assemblearismo, lo evidenzia anche la sezione della difesa dell’ambiente, quando sottolinea l’obbligo di “consultazione del pubblico nelle forme dell’inchiesta pubblica prevista dalla legge”.

La successiva deliberazione del consiglio comunale n. 20 del 17. 11. 2020, in realtà non ha portato a quel confronto politico che si chiedeva. Questo proprio non c’è stato. Ho il sospetto che anche la discussione in consiglio, nel suo svolgimento, sia stata contrattata.

Quel consiglio però avuto un merito grande, enorme, di vitale importanza. Sono state presentate le relazioni con le osservazioni dell’Avv. Schirò, dell’Ing. Cossu, e quelle del presidente dell’ISDE Sardegna Dott. Domenico Scanu. Relazioni serie, documentate, ineccepibili, di natura scientifica che ci hanno fatto capire in quale verminaio eravamo, e siamo ancora, perché nulla è cambiato. Il resto è stato puro esercizio retorico, e non dei migliori.

Il consiglio si è espresso contro la realizzazione dell’ampliamento della discarica, ma gli organi politici dall’amministrazione hanno taciuto. Una bella contraddizione non trovate?

Io non mi unisco alle grida di giubilo per festeggiare una vittoria che non esiste.

La discarica è ancora ben ancorata a Coronas bentosas, con tutti i problemi che erano stati denunciati già lo scorso anno, senza che nessuno controlli cosa viene riversato in quella pattumiera.

E soprattutto aspettiamo il secondo progetto di ampliamento. Il primo aveva come scopo dichiarato quello di allargare il “mercato dei rifiuti”. (Che brutta parola!).

Ed il secondo? Staremo a vedere. Tempora mutantur...

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