BORORE. “Dopo questa lunga riflessione e nonostante una mia presenza alla competizione elettorale fosse del tutto legittima, ho deciso di rinunciare alla mia candidatura”: così l'ex Sindaco di Borore Tore Ghisu ha annunciato con un lungo post sul suo profilo Facebook la decisione di non candidarsi per il ruolo di Consigliere nella competizione elettorale che ridarà una guida politica al paese del Marghine dopo lo scossone giudiziario che, lo scorso anno, ne aveva determinato il Commissariamento.
Una decisione evidentemente complicata, presa dopo una lunga riflessione scaturita dalla richiesta del gruppo politico Borore 2.0 di partecipare alla sfida in modo diretto: una scelta che probabilmente dispiacerà ad una buona fetta di cittadini bororesi, che hanno per tanti anni riconosciuto a Ghisu una grande capacità politica ed amministrativa e che avevano reagito con fermezza, scendendo addirittura in piazza, a sostegno del loro Sindaco quando erano scattati gli arresti per l'inchiesta “Hazzard”.
Vista la rilevanza e l'attesa che si era creata rispetto alla decisione dell'ex Sindaco, pubblichiamo di seguito integralmente la sua lettera aperta rivolta ai suoi concittadini:
Riflessioni in merito alla richiesta di candidatura di Borore 2.0
I componenti della lista Borore 2.0 mi hanno chiesto, nei giorni scorsi, la disponibilità a far parte del loro gruppo con una mia candidatura a consigliere comunale per contribuire alla riuscita del progetto e per rispondere alle tantissime sollecitazioni che, in questo senso, sono arrivate dalla comunità bororese. La richiesta mi onora e mi gratifica sotto molti punti di vista. Dopo le note vicende di cronaca che, mio malgrado, mi hanno coinvolto ho infatti seguito con attenzione la risposta che il gruppo di Borore 2.0 ha voluto dare alla nostra comunità. Ne ho condiviso e apprezzato in pieno non solo i contenuti ma anche e soprattutto le modalità, sempre improntate alla ricerca di un dialogo pubblico, corretto e trasparente, e di un confronto politico aperto, franco e democratico.
Proprio per questo la richiesta di una mia candidatura, che rafforzasse quel messaggio, mi ha imposto una attenta e profonda riflessione su quale fosse la migliore scelta da fare in questo delicato frangente della vita pubblica del paese ma anche mia personale. Dopo questa lunga riflessione e nonostante una mia presenza alla competizione elettorale fosse del tutto legittima, ho deciso di rinunciare alla mia candidatura. Di rinunciare solo ed esclusivamente per una semplice, quanto chiara, ragione di opportunità. Come già pubblicamente espresso, in occasione delle dimissioni da Sindaco, ho rispetto e attendo con fiducia lo sviluppo delle indagini e la loro chiusura, nella consapevolezza di avere sempre agito correttamente, a favore del paese, durante tutti gli anni del mio impegno da sindaco nell’istituzione comunale. Le mie energie, come scrivevo allora, sono indirizzate a difendere la mia persona dalle accuse ingiustamente mossemi.
Questa scelta non può e non deve essere letta come un atto di disinteresse nei confronti della comunità o come un segno di fuga dal mio impegno pubblico che, chiaramente, si rispecchia nell’esperienza e nelle scelte che il gruppo Borore 2.0 sta portando avanti con forza, coraggio e dedizione. Alle tantissime persone che mi sono state vicine e che avrebbero voluto vedermi di nuovo in campo e agli amici del gruppo, che mi hanno proposto la candidatura, oltre a un sincero, sentito grazie, dico che continuerò a seguire il loro lavoro dando il mio contributo dall’esterno come semplice cittadino che, educato all’impegno pubblico, continuerà ad interessarsi del paese per cercare di migliorarne le opportunità e la condizione di vita dei cittadini, anche per ripagarli, in questo modo, dell'affetto e del sostegno che mi hanno dimostrato.
Mi auguro non si ripropongano anche in questa campagna elettorale argomentazioni da “via giudiziaria” che hanno caratterizzato le scorse elezioni, allorquando alcuni hanno voluto manifestare addentellati con la Procura, addirittura preannunciando un mio imminente arresto, manifestando un certo “potere contrattuale” con la stessa Procura del quale, palesemente, hanno portato vanto. L'auspicio è anche quello di evitare che si verifichi il meccanismo di una c.d. “giustizia ad orologeria” nascosta con la tecnica del “muretto a secco” che, in ogni caso, non garantisce fino in fondo copertura alle “gole profonde di turno”, anche perchè gli atti giudiziari, poi, danno sempre un nome e un cognome a costoro.
Voglio anche cogliere l'occasione per evidenziare e ribadire pubblicamente che l'elevato consenso elettorale che ho avuto dal paese, già dal 1990 in occasione della mia prima candidatura e poi via via fino al 2015, è frutto dell'impegno quotidiano, della passione, della voglia di far crescere il nostro paese, della competenza che ho spassionatamente sempre messo a disposizione dell'intera comunità e non certo per chissà quali oscuri motivi come qualcuno, velenosamente, con astio e invidia, vorrebbe insinuare.
A coloro che in parte hanno gioito di tutto ciò che è successo e che forse sottovalutano la grave situazione in cui la vita istituzionale e sociale del paese si è venuta a trovare, dico che la mia scelta tutto può rappresentare tranne che una fuga dalle responsabilità pubbliche e private. Continuerò a lavorare per il bene del paese nelle forme che la vita mi indicherà come le più opportune in ogni dato momento.
Grazie a tutti. Cordialmente, Tore Ghisu