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Annalisa Motzo fa saltare la Presidenza dell'Unione dei Comuni del Marghine

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MACOMER. Antonio Onorato Succu, Sindaco di Macomer, non è più Presidente dell'Unione dei Comuni del Marghine. A prendere il suo posto, essenzialmente per non paralizzare l'ente a fronte di un inaspettato colpo di scena, è stato il Sindaco di Sindia Luigi Daga.

Ma cosa è successo all'interno dell'ente sovracomunale negli ultimi giorni di questa inquieta estate 2018?

Mercoledì 29 Agosto l'assemblea dell'Unione, presenti tutti i primi cittadini del Marghine tranne il Sindaco di Dualchi Ignazio Piras, che da tempo non partecipa agli incontri, si è riunita per procedere all'elezione di Presidente e Consiglio di Amministrazione.

Un passaggio che doveva essere, almeno nelle previsioni, innocuo e senza scossoni, visto che i Sindaci avevano già individuato nella continuità della Presidenza Succu la strada da percorrere in un momento particolarmente delicato per l'ente, alle prese con gli adempimenti di un piano di sviluppo territoriale che porterà nel Marghine un pacchetto di interventi pubblici decisamente corposo.

A far saltare il tavolo, con una modalità che sembra ormai delineare un vero e proprio modus operandi nei rapporti tra l'istituzione municipale e il territorio circostante, è stata la Sindaca del Comune di Bolotana Annalisa Motzo: intervenendo in assemblea con tanto di riferimenti normativi alla mano, la rappresentante bolotanese si è appellata al Decreto Legislativo n. 39 del 2013, sollevando la questione dell'incompatibilità alla carica di Presidente dell'uscente Antonio Succu dovuta al suo ruolo professionale, che lo vede ricoprire la carica di dirigente sanitario presso la Asl di Oristano.

Una mossa imprevedibile ed unilaterale quella di Annalisa Motzo che, dopo aver spiazzato i colleghi Sindaci, li ha informati della decisione di non voler partecipare alla votazione, ed evidentemente neanche alla discussione successiva, visto che subito dopo ha abbandonato l'assemblea.

Preso atto della posizione espressa dalla rappresentante di Bolotana, il Sindaco di Macomer Antonio Succu ha ritirato la sua disponibilità a ricoprire l'incarico, rimettendo dunque la palla a centro campo. Inutili i tentativi degli altri sette Sindaci, tutti indisponibili ad assumere la Presidenza, di convincere il primo cittadino di Macomer ad un ripensamento.

Attestato che l'ente non poteva restare senza una guida istituzionale, col rischio concreto di far saltare i progetti in corso e di paralizzare le attività dell'Unione, alla fine il consigliere più “anziano”, il Sindaco di Sindia Luigi Daga, ha accettato in modo "condizionato" l'incarico, fino alla “verifica della sussistenza o meno della presunta incompatibilità sollevata dal sindaco di Bolotana”.

Un Presidente dell'Unione pro tempore o, come ha sottolineato questa mattina lo stesso Daga quando lo abbiamo raggiunto telefonicamente, “pro brevissimo tempore”: “stiamo verificando e valutando la questione dell'incompatibilità di Antonio Succu alla carica di Presidente – ci dice – si tratta di una materia spinosa e per questo ci affideremo ad un legale esterno. Dalle verifiche fatte fino ad oggi comunque l'incompatibilità non sembra sussistere e credo che presto potremo procedere alla rielezione”.

Il neo Presidente Daga non si sottrae alla richiesta di un commento su quanto accaduto in assemblea e risponde senza perifrasi: “è assolutamente legittimo sollevare il problema dell'incompatibilità, sono le modalità che lasciano a desiderare – chiarisce senza mezzi termini - la questione si poteva discutere prima e la si sarebbe valutata, invece ci siamo ritrovati di fronte ad un intervento a gamba tesa. L'Unione dei Comuni è il luogo nel quale si ragiona e ci si confronta nell'interesse del territorio, non quello dove ci si divide come se ci fosse una maggioranza e una minoranza”.

Netta dunque la presa di posizione nei confronti della mossa a sorpresa calata dalla Sindaca Annalisa Motzo, eletta poco più di un anno fa alla guida di Bolotana ma già nota alle cronache per le sue particolari modalità di azione politica: oltre, per esempio, la gestione del “caso Monte Senzelo” o quella relativa al servizio associato di Polizia Locale, eclatante fu il caso del “dimensionamento scolastico”, quando la prima cittadina scelse una linea solitaria senza neppure informare gli altri rappresentanti del Marghine, ignorando e scavalcando di fatto le decisioni assunte all'unanimità sul tema in sede di Unione e consumando una rottura politica territoriale sul tavolo provinciale convocato a Nuoro per la riorganizzazione scolastica.

In quel caso, gli sviluppi successivi portarono al salvataggio in extremis, grazie ad una proposta avanzata dal Sindaco di Bortigali Francesco Caggiari, della 3^ autonomia scolastica del Marghine, ma Bolotana ne perse la Presidenza, spostata ed insediata presso Silanus.

Al netto degli aspetti meramente giurisprudenziali sull'incompatibilità sollevata ora dalla Motzo, sui quali saranno gli esperti competenti ad esprimersi, un interrogativo, se non un dubbio, sembrerebbe restare sospeso sul tavolo dell'Unione del Marghine: la linea dura e marcatamente isolazionista impressa in questi mesi dalla Sindaca di Bolotana, che rappresenta il secondo Comune per consistenza numerica all'interno dell'ente, ha come finalità politica quella di incidere maggiormente dentro l'organismo territoriale o quella di prenderne progressivamente le distanze in vista di una possibile uscita definitiva?

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