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La Sardegna come Las Vegas? Il sogno di un casinò isolano

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Da tempo sull'isola si rincorrono le voci sulla possibilità di aprire un casinò. Un perfetto volano economico e turistico, che potrebbe aumentare l'appeal sardo sugli amanti del gioco di tutto il Mediterraneo. Una fascia di popolazione in grande aumento anche nel nostro Paese, grazie al boom dei siti di gioco online.

Infatti, grazie alle connessioni internet a banda larga e agli smartphone sempre più veloci, in Sardegna l’offerta di giochi da casinò trova un pubblico ben disposto a investire. In questi casi sono le piattaforme online a sopperire alla scarsità di luoghi fisici dedicati, offrendo tanti giochi anche con croupier in diretta streaming.

L'idea di realizzare un casinò vero e proprio in Sardegna rimbalza da anni sulle cronache regionali. Una decina d'anni fa era stata avanzata addirittura la proposta di realizzare una struttura dedicata al gioco in ogni hotel a cinque stelle. Un'idea dell’allora ministro per il Turismo, Michela Vittoria Brambilla, che avrebbe portato all'apertura di una trentina di casinò sull’isola, e circa 250 in Italia, con un indotto calcolato in migliaia di posti di lavoro e miliardi di euro di fatturato ogni anno.

L'ipotesi Brambilla era troppo ambiziosa ed è poi tramontata, ma non la voglia di dare una risposta alla crescente “fame da gioco” dei sardi – e dei tanti turisti che ogni anno affollano le coste della Regione – di avere uno spazio per giocare a poker, alla roulette e ai tanti altri giochi che si possono trovare nei (pochi) casinò d'Italia, tutti concentrati nel nord del nostro Paese.

Ancora oggi, a più riprese, emerge nella discussione pubblica l'idea di un casinò Made in Sardegna. Le realtà che si sono candidate per ospitare questa struttura sono molte, a partire dalla Costa Smeralda, cercando di sfruttare l'innegabile appeal turistico del nord est sardo.

Tante altre località hanno avanzato la loro volontà di andare in questa direzione. Solo negli ultimi anni si è parlato di un casinò a Olbia, ad Alghero, ad Arbatax o nella stessa Cagliari. Il capoluogo potrebbe anche sfruttare la pubblicità indiretta di avere dato i natali a uno dei giocatori di poker più famosi e vincenti d'Italia. Stiamo parlando di Filippo Candio, nato a Cagliari nel 1984. Ancora oggi il giocatore sardo risulta essere il quarto italiano di sempre per vincite ai più prestigiosi tornei di poker di mezzo mondo. Il suo montepremi totale ammonta infatti a tre milioni e mezzo di dollari, un risultato di tutto rispetto, che colloca il nostro Filippo Candio subito dietro il podio degli italiani più vincenti di sempre: calcato in questo momento dagli inarrivabili Dario Sammartino (che vanta vincite per quasi 15 milioni di dollari), Mustapha Kanit (11 milioni e mezzo di dollari) e Max Pescatori (oltre 4 milioni e mezzo di dollari).

Le richieste per un casinò fisico in Sardegna sono quindi molte. Per non fare torto a nessuno, circola da tempo anche un'altra ipotesi molto suggestiva: quella di creare il primo casinò galleggiante d'Italia, strutture molto in voga nelle mete del gioco mondiali. L'idea è semplice: affittare un'intera nave da crociera, completamente attrezzata per ospitare i servizi più avanzati in materia di gioco e sicurezza, che possa sostare per un periodo determinato a largo di ogni località che ne facesse richiesta. Il fatto di essere un'isola, in questo modo, si trasformerebbe da un problema in un'opportunità straordinaria. I quasi duemila chilometri di coste sarde rappresenterebbero infatti un perfetto trampolino di lancio per il casinò galleggiante, con sistemi di collegamenti via mare tra costa e nave.

Inoltre, si potrebbe prevedere anche un approdo ad hoc per i mega yacht dei tanti milionari – russi, arabi, europei e statunitensi – che ogni estate si aggirano alla scoperta delle bellezze della nostra isola e che potrebbero essere ancora più invogliati a fermarsi qualche giorno in più in Sardegna.

L'idea al momento resta archiviata nel libro dei sogni. Valutare se farlo diventare realtà potrebbe essere uno dei temi caldi di confronto, sull'isola ma non solo, dell'ormai prossima estate 2021.

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