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Bolotana. Coronas Bentosas, le comunicazioni della Sindaca Motzo, lo scontro e l'incognita della convocazione del Consiglio Aperto

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BOLOTANA. Il Consiglio comunale di Bolotana si è riunito la sera di Venerdì 2 Ottobre. All'ordine del giorno c'era soprattutto l'approvazione del Rendiconto della gestione finanziaria 2019, approvato con mesi di ritardo vista la scadenza fissata ad Aprile e già prorogata a Giugno 2020.

Il Consuntivo 2019 si chiude con un Fondo di cassa netto di euro 4.664.838, un avanzo di poco più di 3 milioni e mezzo di euro (€ 3.571.274) e un avanzo libero, ossia non vincolato, di ben 2 milioni e 874mila euro. Rinviata ad una prossima seduta la proposta di applicazione (e quindi di spesa) dell'avanzo 2019, che la Sindaca nonché Assessora al Bilancio Annalisa Motzo ha detto non essere ancora pronta.

L'assemblea, approvato con i voti della sola maggioranza il Rendiconto, è approdata poi allo scottante caso del raddoppio della discarica di Coronas Bentosas, che è stato il vero nodo centrale dell'incontro. Il punto, inserito in maniera inaspettata nell'assemblea per l'approvazione del Consuntivo, prevedeva esclusivamente le comunicazioni della Sindaca Motzo.

Così, dopo due mesi dalla “scoperta” pubblica del piano di ampliamento della discarica - dopo aver dovuto attendere un intero mese per ottenere risposta alla richiesta urgente di accesso agli atti e dopo aver visto scadere il termine procedurale dei 20 giorni senza avere alcuna risposta dalla Prima cittadina sulla convocazione urgente del Consiglio comunale Aperto - i Consiglieri di minoranza si sono ritrovati in sede istituzionale con all'ordine del giorno non una discussione, ma una “comunicazione”. Una mossa, quella calata dalla Sindaca per tentare di uscire dall'imbarazzante palude politica figlia di un progetto rimasto chiuso nei cassetti dell'ente per ben 8 mesi, che è sembrata quasi assumere il retrogusto di una beffa nei confronti dei rappresentanti dell'opposizione che, seguendo le norme che regolamentano la vita amministrativa, hanno istituzionalmente atteso i tempi previsti dalle procedure, finendo però per ritrovarsi inchiodati al loro estremo dilatamento.

La strategia della Prima cittadina bolotanese si è palesata da una parte nell'ardito tentativo di “normalizzazione” di quello che resta un inspiegabile vuoto informativo - ricondotto esclusivamente alla mancata pubblicazione dell'Avviso e spogliato di tutte le insidiose responsabilità di un'Amministrazione che, oltre a non avere mai neppure accennato al progetto di raddoppio sino al 5 Agosto, ha lasciato che i termini scadessero senza curarsi di mettere in campo la benché minima azione formale - dall'altra nell'impegno proclamato ad attivarsi per studiare il caso nella sua complessità e farsi supportare da consulenti tecnici e scientifici per la stesura di eventuali osservazioni.

La procedura di consultazione è stata riaperta nei termini, il 18 di Settembre è stato pubblicato l'Avviso nel nostro Albo pretorio e ci sono 60 giorni per depositare le osservazioni (fino al 17 Novembre) – ha detto la Sindaca Motzo - L'Amministrazione comunale si è impegnata a fare due cose: una ricognizione storica degli atti di archivio del Comune che ripercorrono la storia della discarica e a predisporre altri atti presenti in Comune che riguardano delle criticità. Questo perché è in corso un accordo di collaborazione con ISDE, Medici per l'Ambiente, che supporterà l'Amministrazione nella stesura delle osservazioni. Il taglio riguarderà l'ampio spettro delle possibilità che vanno dalla parte tecnica, per la quale vi sarà l'apporto di un giurista esperto in materia ambientale, alla salute pubblica. Siamo in una fase di raccolta dati e non appena possibile discuteremo in pubblico quella che è la direzione che si vuole dare. Per questo chiederemo la collaborazione di tutti voi perché si supporti l'azione dell'Amministrazione. Ci terrei che riuscissimo a fare degli incontri nei quali invitare gli stessi proponenti (la società Barbagia Ambiente)”.

A prendere la parola è stata la Capogruppo di minoranza Antonella Pisanu: “qual è quindi la posizione dell'Amministrazione? E qual è la finalità del parere giuridico?” - ha chiesto la Consigliera.

Annalisa Motzo ha spiegato che non si tratta di un parere giuridico ma di “un supporto giuridico legale, perché è necessario scandagliare i diversi aspetti, se vi sono vizi procedurali, vizi nella proposta progettuale, se vi siano possibilità rispetto a pareri vincolanti”. Sulla domanda specifica rispetto alla posizione della sua Amministrazione, la Sindaca ha invece glissato.

Prima di proseguire, la Capogruppo ha chiesto se la discussione approfondita sul tema Coronas Bentosas, visti i termini del punto all'ordine del giorno, dovesse essere affrontata in quella sede: “fatemi capire – ha detto Antonella Pisanu – noi abbiamo fatto istanza di Consiglio Aperto l'11 di Settembre. Il Sindaco, da Regolamento, deve convocare entro 20 giorni, che sono scaduti ieri. Non abbiamo avuto risposta. Prima di continuare, io vorrei capire: ai consiglieri la volete dare una risposta se facciamo il Consiglio comunale aperto sì o no?

Nella vostra richiesta c'era scritto che volevate la convocazione del Consiglio Aperto per discutere della mancata pubblicazione all'albo dell'Avviso. C'è già stata una risposta a questo quesito” - ha risposto la Sindaca. Ed è in quel momento che è scattata la bagarre, con la Pisanu che ha ribadito che ai Consiglieri non è stata data nessuna risposta, con una violazione palese del Regolamento, e la Sindaca Motzo che, a quel punto, ha detto: “bene, domani, carta e penna, rispondo per iscritto alla vostra mozione e convoco il Consiglio Aperto dopo che facciamo l'incontro pubblico, va benissimo”. Aggiungendo però poi: “Come facciamo a fare un Consiglio comunale Aperto in queste condizioni di Covid? E poi scusate, se si organizza un incontro pubblico con relatori e contro relatori, mi permetti che forse sto facendo addirittura un piccolo passo in più rispetto alla convocazione di un semplice Consiglio comunale Aperto? Voi volete una risposta scritta? ok. Se volete vi convoco anche il Consiglio”.

Convocare il Consiglio comunale non è un piacere che viene rimesso al Sindaco, è un rispetto del diritto dei consiglieri di espletare il mandato conferito” - è stata la risposta secca della rappresentante della Minoranza.

Muro di gomma dall'altra parte: “rileggi cosa avete chiesto nella vostra mozione: è già superato nei fatti!” - argomenta allora Annalisa Motzo, rivelando un ragionamento che la porta a valutare come un capitolo chiuso quanto accaduto e quindi a non voler affrontare in sede politica l'incredibile omissione dell'atto di Avviso della procedura e men che meno la mancata comunicazione, in qualsiasi altra forma, del progetto di raddoppio della discarica della famiglia Cancellu.

Il clima si scalda, la Sindaca tenta la virata sulla ricostruzione in corso di tutta la documentazione storica partendo addirittura dal 1988, la Minoranza tenta di richiamarla sull'attualità, sulla procedura di Via che riguarda un nuovo progetto, la incalza richiamando le comunicazioni ufficiali che il Comune ha ricevuto dalla Regione e che accertano che dal Dicembre del 2019 l'Ente bolotanese era a conoscenza del piano di ampliamento.

Ma Annalisa Motzo, come già fatto nel corso dell'incontro con un gruppo di cittadini, ha sostenuto la tesi della sospensione di tutti gli atti amministrativi per via degli effetti dei Decreti Covid del Presidente del Consiglio Conte – pur non fornendo evidenze in questo senso e con la consapevolezza che il 4 di Marzo l'Avviso di VIA viene regolarmente pubblicato sul sito regionale per giungere a regolare scadenza termini il 4 di Maggio - per poi avvitarsi sulla presunta “non perentorietà” dei termini di pubblicazione dell'Avviso nell'Albo comunale, questione già sconfessata dal richiamo formale messo nero su bianco dal Servizio SVA a seguito della segnalazione ricevuta sull'omissione dell'atto stesso e che ha obbligato il Comune all'immediata pubblicazione.

Se il 5 Agosto non avessi posto quella domanda in Consiglio – ha ribadito Antonella Pisanu - noi non avremo saputo niente del piano di raddoppio. Dal punto di vista istituzionale, quando avremo dovuto parlarne? La vostra preoccupazione su Coronas bentosas è una buccia di caramella”.

L'ente titolare del procedimento ha il portale dedicato alla valutazione d'impatto ambientale. Tecnicamente non puoi affermare che non lo hai saputo perché io non te l'ho detto” - ha insistito la Sindaca, resistendo su una difesa d'ufficio che stride platealmente, oltre che con il buonsenso, con la stessa procedura standard delle procedure di Valutazione d'impatto ambientale.

Un botta e risposta che è proseguito anche a seguito del tentativo della Pisanu di fare un passo in avanti sul piano politico: “questa amministrazione ha il dovere di chiedere come risarcimento la morte naturale di quella discarica e non il suo raddoppio – ha scandito la Consigliera di minoranza - Noi abbiamo il dovere di chiedere per i cittadini la consumazione di quella discarica, perché abbiamo già dato a sufficienza. Questo è il punto, non è che ci vogliono pareri giuridici e pareri tecnici: noi non vogliamo il raddoppio, punto. Questa è l'opportunità politica per dire che noi quella cosa non la vogliamo”.

E chi lo dice che alla fine l'osservazione che faremo come Comune di Bolotana non sia questa? Stai mettendo il carro davanti ai buoi – ha ribattuto la Sindaca Motzo - Il lavoro va fatto, scandagliato. Una amministrazione non può andare a sentimento, dobbiamo portare motivazione giuridiche e fatti incontrovertibili”.

L'opposizione ha tastato anche la strada del coinvolgimento territoriale, chiedendo alla Sindaca Motzo di farsi portavoce di una chiamata rivolta a tutto il territorio circostante, contattando i Sindaci dei Comuni limitrofi ed interessando della questione anche l'Unione dei Comuni del Marghine: anche su questo però la Sindaca Motzo non ha dato una risposta chiara.

In chiusura di seduta si è tornati sui termini procedurali, sulla riapertura dei termini per depositare i pareri al Servizio SVA e sulla mancata convocazione del Consiglio Aperto: “Io non accetto la provocazione che non voglio convocare il Consiglio comunale aperto – ha ribadito la Sindaca - Io convoco il Consiglio comunale aperto, ma la vostra mozione è superata nei fatti. Domani prendo carta e penna e rispondo su quello che avete chiesto. La prossima settimana si va a Consiglio Aperto e si discute di Coronas Bentosas, sapendo che oltre 40 persone qui non entrano quindi diventerà chiuso, chiaro?”.

Così si è chiuso il primo incontro nel quale il caso del raddoppio di Coronas Bentosas è stato trattato nel luogo istituzionale del Consiglio. Sono trascorsi 4 giorni da quella dichiarazione resa dalla Prima cittadina. Ad oggi, Martedì 6 Ottobre, la Sindaca Annalisa Motzo non ha ancora inviato risposta scritta alla richiesta formale protocollata l'11 Settembre dalla Minoranza, né tanto meno ha convocato il Consiglio comunale aperto.

 

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