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Il malcelato fastidio della politica bolotanese, i fatti e qualche sassolino nella scarpa

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L'attività del circuito d'informazione locale IlMarghine.net ha avuto in questi anni, nel paese di Bolotana, un peso specifico particolare e si è ritrovato, in più di una occasione, a dover fare i conti con un malcelato atteggiamento “di fastidio” da parte della politica cittadina.

L'apice si raggiunse senza dubbio a cavallo tra il 2014 e il 2015, quando scoppiò la rivolta dei commercianti bolotanesi per la Questione TARI, a seguito delle “bollette pazze” ricevute dagli esercenti : il sito, che ha raccontato tutte le fasi della protesta ma anche quelle della soluzione, fu accusato in più occasioni di fomentare gli animi della rivolta e di trascinarli in un non meglio precisato “terreno pericoloso”.

Un'accusa, questa, che si è ripetuta in più occasioni, privatamente e pubblicamente, accompagnata dall'etichetta di fabbricatori di notizie false e, soprattutto, tendenziose, per rispondere ad interessi di parte: a margine dell'ultimo consiglio comunale estivo del 2016 (e quindi in una sede istituzionale) , eravamo addirittura stati accusati di aver pubblicato un fatto di cronaca mai accaduto allo scopo di rimandare all'esterno l'immagine di un paese intollerante.

Peccato che quel fatto di cronaca fosse realmente accaduto ( lo avevamo verificato ovviamente ) e che la giovane donna vittima di quel fatto avesse presentato regolare denuncia agli organi preposti.

Avevamo preferito soprassedere, evitando di rispondere ad un atteggiamento che svelava, ai nostri occhi, la miseria e la viltà di un certo modo di intendere la politica.

Oggi però, dopo i toni utilizzati nella sede istituzionale dell'Assemblea Cittadina, qualche domanda dobbiamo porla.

Ma cos'è a creare davvero fastidio della nostra attività d'informazione?

Perché la politica bolotanese avverte la necessità di screditare a più riprese il sito e chi lo gestisce?

Saranno forse i fatti e la loro evidenza la causa di certe reazioni scomposte? O sarà forse il fatto che ci arroghiamo il diritto di raccontarli liberamente, senza chiedere il permesso alle varie parti politiche? O, ancora, saranno i documenti (le delibere e tutti gli atti pubblici) e la loro diffusione il vero problema? E se davvero siamo “di parte”, possiamo chiedere almeno in quale fazione veniamo collocati?

Per tornare all'ultimo caso, quello delle ex Colonie Montane di Monte Senzelo, e soprattutto ai fatti, ci siamo limitati a dare una notizia avvalorata da una relativa Delibera di C.d.A. dell'Unione dei Comuni del Marghine: una Delibera che ha come OggettoAlienazione struttura di proprietà dell'Unione dei Comuni Marghine ex Colonie montane a Monte Senzolo. Indirizzi al responsabile del servizio”.

Ecco, un documento appunto, un documento ufficiale ( che inseriamo ancora una volta integralmente per consentire a tutti di leggerlo direttamente) il cui valore può essere pure irriso da qualcuno, ma che, nei fatti, palesa chiaramente l'intenzione del Consiglio di Amministrazione dell'Unione dei Comuni del Marghine di disfarsi di quel bene.

Certo, l'Alienazione della proprietà dovrà essere discussa ed approvata dall'Assemblea dei Sindaci del Marghine, ma è la stessa delibera a prospettarne la cessione, scrivendolo nero su bianco e attivando una procedura ( la stima del bene ) che è chiaramente ed espressamente il primo passo necessario per poter procedere in tal senso.

Come si fa, dunque, a sostenere che quella delibera non ha nessun valore? Come si fa a sostenere che è stata data una notizia falsa e pure tendenziosa? E se un organo di stampa (non IlMarghine.net) ha erroneamente scritto che fino agli anni Settanta la struttura era di proprietà del Comune, perché non chiedere alla Redazione una Rettifica piuttosto che impostare un intero Consiglio Comunale a confutare quella imprecisione che, in ogni caso, non cambia di una virgola il legame storico tra la comunità e le ex colonie e neppure l'eclatante fallimento della politica di valorizzazione della montagna bolotanese?

Il Sindaco Francesco Manconi, durante la discussione in Consiglio, ha detto più volte che non aveva informato lo stesso consiglio perché non vi era niente di cui informarlo, perché “quell'atto non significa niente”, accusando la stampa di aver sollevato sostanzialmente un polverone sul nulla.

Dopo la nostra cronaca del Consiglio, con la lettera aperta pubblicata integralmente, Manconi sottolinea ancora il nostro “tentativo di mistificare, un certo strabismo e la dimostrazione di non essere super partes”.

In effetti, il Sindaco Manconi potrebbe anche avere ragione : ma forse, per “scavalcare” i cronisti strabici e di parte e metterli finalmente all'angolo, basterebbe semplicemente consentire (o predisporre in modo diretto) le riprese audiovisive delle Sedute Consiliari (così come già proposto dal gruppo Zente Noa) , in modo tale che il cittadino possa vedere e sentire in prima persona ciò che accade e godere della “qualità e dello spessore della seduta” senza dover necessariamente passare per certe cronache mistificatorie redatte da chi si prodiga per allestire “un'immagine del nostro paese che umilia la nostra gente” (cit. Consigliere di Minoranza Mario Bussa).

Il giudizio di valore sul nostro operato preferiamo ad ogni modo lasciarlo ai lettori, che in piena libertà valutano, ogni giorno, se l'informazione offerta è corretta o “di parte”, e scelgono di usufruirne o meno.

Il giudizio di valore di questa politica lo daranno invece i cittadini di Bolotana la prossima primavera, quando saranno chiamati a rinnovare questa Amministrazione Comunale.

Da parte nostra, continueremo a raccontare il territorio basandoci sui fatti, non certo con l'intenzione di “andare contro” qualcuno, ma semplicemente assolvendo al compito di informare i lettori. 

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